Lo Spazio Emergenti di Radio 6023 – in onda tutti i giorni dalle 15 alle 16 e dalle 18 alle 19  ha intervistato Angus McOg, alterego di Antonio Tavoni, che presenta il suo nuovo singolo Laika, dal suo ultimo album Beginners.

Il progetto Angus McOg prende forma durante le settimane passate in Australia, vivendo a casa di un amico a Sydney nell’estate del 2009. Due anni dopo esce Anorak, il primo album autoprodotto, a cui segue nel 2013 il secondo lavoro Arnaut. Nel frattempo, oltre che in Italia, ha occasione di suonare anche in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, sia da solo, che in trio, con il batterista Lucio Pedrazzi (Faker) e il polistrumentista Daniele Rossi (Gazebo Penguins). Inoltre, firma le musiche per “Aishiteru My Love”, lungometraggio del regista Stefano Cattini presentato all’edizione 2013 del Festival dei Popoli di Firenze. Infine, insieme a Luca Di Mira e al batterista Nicola Bigi prende forma la nuova formazione che inizia ad arrangiare il materiale per il nuovo album, Beginners, dieci brani che partono dalle radici alt folk per spingersi altrove.

Nel titolo Beginners sta il filo conduttore che ha fatto da traccia alla scrittura di queste canzoni e alla loro registrazione; un titolo rubato a Raymond Carver per essere precisi, e che si presta ad essere la cornice per dieci brani scritti come fossero dieci racconti brevi. In questi anni esperienze e percorsi diversi hanno lasciato il segno nella costruzione di questo lavoro. Molto è andato proprio nelle liriche, imbastite come appunti di brevi narrazioni attorno all’idea dell’essere in fondo “principianti”, in amore sostanzialmente, che poi significa in realtà esserlo un po’ in ogni cosa. 

Ai nostri microfoni Angus McOg ci dice che Laika “si riferisce alla vicenda della famosa cagnetta lanciata nello spazio dai sovietici. Laika è un nome che volutamente richiama un’epoca un po’ retrò, un po’ da modernariato; è un po’ una piccola metafora delle cose che non si possono recuperare, della vita che ci passa davanti e che noi vorremmo recuperare ma non ci è possibile. E’ scritto come un racconto, ambientato in una sorte di periferia, i personaggi sono quotidiani e ogni tanto alzano gli occhi e dicono che Laika se ne è andata”.

Non vi resta altro che scoprirlo e immergervi in questi “racconti”!

 

 

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