Plenaria di Marzo 2025: cos’è il Parlamento Europeo e quali sono stati i temi trattati

La plenaria del Parlamento Europeo di marzo, svoltasi dal lunedì 10 a giovedì 13 marzo 2025 presso Strasburgo ha risuonato, tra tematiche cruciali e dibattimenti,  delle parole di Jean Monnet:

“Le persone si mettono in azione solo se strettamente necessario e di solito capiscono di dover fare qualcosa solo in situazioni di emergenza.”

Questa è stata una delle prime considerazioni che ho fatto dopo il viaggio e l’esperienza al Parlamento Europeo con Radio 6023 ed Europhonica.

Io sono Rebecca Baretta, operatrice radiofonica volontaria per 6023, studentessa di informatica e parte dello staff UPO come personale tecnico amministrativo presso il polo DSF di Novara.

Già da anni avevo sentito parlare dei format condivisi di RadUni, ma per la prima volta ho avuto l’occasione di farne parte. Europhonica spiega ai giovani in modo semplice le principali tematiche europee.

L’obiettivo è quello di sviluppare nei giovani cittadini un senso critico, oltre a far conoscere le istituzioni ed il loro funzionamento. Come Radio 6023 ci occupiamo molto di tematiche europee e alcuni esempi li potete trovare qui.

Il Parlamento Europeo è sede del dibattito politico e decisionale all’interno dell’Unione. Il Parlamento ha acquisito col tempo importanti poteri legislativi e di bilancio, permettendo così di dare un’impronta alla direzione dell’UE. Ogni mese gli eurodeputati si incontrano a Strasburgo per discutere sugli interessi comuni degli Stati membri.

La mia visita alla Plenaria di Marzo

Come introdotto in precedenza, ho colto questa occasione formativa e conoscitiva data da Europhonica. Prima della partenza ho affrontato riunioni preparatorie e mi sono confrontata con i responsabili per Radio 6023 ed Europhonica per individuare ed approfondire quelli che sarebbero stati gli impegni sul campo e soprattutto le tematiche da approfondire.

Le tematiche trattate questo mese erano varie e significative:

  • la Giornata internazionale della donna;
  • i diritti umani;
  • la difesa europea;
  • il conflitto tra la Russia e l’Ucraina;
  • i giovani talenti in Union of skills.

Parliamo di tecnica e di impressioni

Nello specifico mi sono occupata delle difesa all’interno dell’Unione Europea, realizzando un articolo che potete trovare qui.

Sono partita da un report sugli attacchi informatici, per poi integrare man mano nuovi dati ed osservazioni durante la permanenza a Strasburgo. In particolare ho preso parte ad una conferenza stampa presso la sala Caruana Galizia, dove si è fatta spazio l’idea di una base di dati condivisa tra tutti i 27 paesi dell’Unione Europea.

La possibilità di realizzare un articolo per una redazione è stata una sfida, ma la gentilezza e l’appoggio degli operatori delle Radio Universitarie è stata la chiave!

Successivamente ho registrato la puntata del podcast presso gli studi radiofonici dedicati ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski. In quei momenti tutto sembrava surreale: la professionalità e cordialità dei tecnici unita alla passione dei colleghi che hanno parlato a quei microfoni permeava l’aria, rendendo quello studio un luogo che porterò sicuramente  nel cuore.

Vedere come l’Europa ricorda i nostri cari colleghi mancati  nell’attentato a Strasburgo del 2018 è stato toccante. Poter registrare e fare diretta in quegli studi, resterà per me motivo di orgoglio.

Continuando a parlare di prime impressioni, già dall’arrivo a Strasburgo ho sentito una grande energia positiva:  trovarsi in un paese con abitudini diverse dalle proprie è un’opportunità stimolante.

Oltre alle votazioni e alle conferenze stampa, si sono tenuti degli eventi trasversali, come dei punti stampa più informali e delle proteste di alcuni gruppi politici che hanno reso l’atmosfera ancora più immersiva.

La sede del Parlamento trasmetteva da ogni angolo un messaggio di inclusione: dalla mensa con cibi adatti a qualsiasi cultura, alle traduzioni dei discorsi nell’emiciclo in ognuna delle 27 lingue degli Stati membri.

Non sono mancati momenti di svago, con aule immersive e spazi dedicati alle foto di gruppo!

Ultime considerazioni

Alla fine di quest’esperienza porto con me un bellissimo ricordo. Le persone che mi hanno accompagnata in questo viaggio hanno reso tutto ancora più magico.

Resta con me lo spirito europeista, di chi questa Unione non l’ha vissuta in prima battuta, ma che vuole e può interessarsene.

Inizialmente volevo concludere questo articolo con un’altra citazione, ma ora mi vengono in mente soltanto tutti i passi che saranno ancora da fare per l’UE.

Come giovane donna e cittadina europea credo, da sola, di non potere fare molto. Ho però compreso che solo insieme si può veramente costruire il progresso che tanto desideriamo.

Progetti come Europhonica permettono davvero di conoscere da un nuovo punto di vista le istituzioni solitamente così formali e distanti.

Dopo la plenaria di Marzo 2025, consiglierei a chiunque di fare quest’esperienza almeno una volta. In fin dei conti l’Europa è importante perché, insieme, possiamo risolvere i nostri problemi comuni.

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