Sabato 28 novembre Cassandra, in te dormiva un sogno è andato in scena, in diretta streaming sul canale YouTube del Teatro Coccia di Novara.
L’opera, commissionata dal Teatro Coccia a Marco Podda, con la regia di Daniele Salvo, si propone di far immergere lo spettatore negli ultimi momenti della guerra di Troia, dal punto di vista di Cassandra, profetessa mai creduta.
Fin dalla prima scena appare fatale Thanatos (Melania Giglio) che dispiega le ali e intona versi greci, con i quali dà inizio al movimento collettivo. La potente espressività di Melania Giglio dà vita a un angelo nero della morte solenne e al contempo terribile (nel senso migliore del termine visto il personaggio), è capace di far emergere il carattere bestiale e divino, attraverso le posture e le movenze, a cui si unisce la vocalità dura, secca, e a tratti volutamente sguaiata.
La coreografia e il coro degli dèi legati al mondo delle tenebre, tra cui anche le moire, in maschera, contribuiscono a creare la tetra atmosfera rituale da cui scaturisce la sensazione di sventura che accompagnerà tutto lo spettacolo. È l’abisso di terrore in cui versa la città di Troia con i suoi abitanti, alla fine dello scontro tra Achille ed Ettore.
Con l’invocazione di Ares, dio della guerra, le vicende possono dipanarsi.
Vediamo la disperazione di Ecuba (Giulia Diomede), regina sconfitta, ancor più nell’animo che nel suo ruolo, che piange i suoi cari, morti fatti prigionieri, e prende in carico la sepoltura del piccolo Astianatte, prima di affrontare il proprio destino. Giulia Diomede ha ben rappresentato, nonostante la sua età, la sconfitta di una donna anziana, la sua regalità, pur nel momento di massima debolezza, e la mestizia che la investe.
Nelle sue parole emerge, insieme a tutta la sua sofferenza e al fatalismo, anche la saggezza silenica: <<Nessuno nato sotto una buona stella può dirsi felice prima di morire>>.
Per questo Thanatos non esce praticamente mai di scena, il tema della morte inesorabile o auspicabile è centrale sopra lo sfondo della città in fiamme, ma anche per la stessa Cassandra, che, fatta prigioniera, predice la fine di Agamennone e incorre nella propria dicendo <<Fatemi questo dono gradito>>. L’impotenza del personaggio di fronte al compimento della propria profezia è portata in luce da Lidia Fridman attraverso un uso delicato e puntuale del registro lirico, il quale, all’occorrenza, sottolinea anche la componente “altra” di Cassandra.
La regia di Daniele Salvo sembra voler attirare lo spettatore nel senso più profondo della grecità, non austera e polverosa com’è conosciuta ai più, ma consapevole di come la miseria della vita umana possa essere radicale. C’è sicuramente la solennità tipica dell’immaginario tradizionale, che, come spesso accade quando ci si approccia alla Grecia antica può correre il rischio di diventare lirismo, ma è evidente la ricerca di un sentimento estatico nell’uso del movimento durante le scene meno descrittive e più immaginifiche, tra le quali rientra anche il finale, con una Cassandra spogliata del superfluo per attingere al suo inconscio.
La musica di Marco Podda, eseguita dall’Ensemble strumentale della Cappella Tergestina, esalta energicamente le scene più intense, ma sorregge sapientemente anche i momenti di quiete, utilizzando prevalentemente archi e fiati.
Danilo Coppola ha curato la scenografia, che si compone di pochi elementi, alcuni dei quali mobili, ma di sicuro e immediato impatto visivo, oltre che di immagini e video sullo sfondo.
Per quanto riguarda i costumi, che dobbiamo a Daniele Gelsi sono tutt’altro che banali, si può dire che in certi casi congiungano l’antico con il contemporaneo, e in particolare con Game of Thrones: se i tessuti usati per Ecuba sono gli stessi usati sul set della serie tv, qualcuno potrebbe riconoscere altri rimandi, voluti o no, come i volti sulla veste di Thanatos o le maschere dei figuranti e del coro.
Cassandra, in te dormiva un sogno è sicuramente un esperimento multidisciplinare ben riuscito e uno spettacolo emozionante; potete guardarlo in ogni momento sul canale YouTube del Teatro Coccia all’interno della playlist Il Teatro a Casa Vostra 2020 (clicca qui). Che aspettate?