Martedì 10 e Mercoledì si è svolto il Varallo Camp, un evento formativo patrocinato dalla Regione Piemonte. Il progetto è stato indirizzato a noi operatori e operatrici del servizio civile universale in sede a Vercelli.
Gli scopi dell’evento tantissimi, le esperienze altrettanto, sfaccettate e ognuna con la propria specificità.
In primis questa è stata un’occasione per socializzare più approfonditamente con gli altri operatori e le altre operatrici che come me, stanno vivendo questa splendida esperienza che è il servizio civile.
Martedì 10, il Varallo camp inizia presto
E noi operatori e operatrici ci siam dovuti svegliare ancora più presto.
Sveglia alle 5.30 del mattino. Niente è evocativo come camminare nella tua città quando ancora dorme.
Dopo due orette di autobus siamo approdati nella città di Varallo. Io non ci ero mai stato, e devo dire che mi è piaciuta.
Già operativi alle 9 del mattino, 11 operatori e operatrici, con Sebastiano Ruzza e Giulia Zaccardi sono stati ospitati nel palazzo dell’ente Fondazione Valsesia e del CTV della città di Varallo. Dopo due chiacchiere, Alessandro Brandoni ha speso con noi due orette per parlare di un’iniziativa: L’arcipelago Scec. Si tratta di un circuito che permette, per chi ne aderisce, di usare una moneta complementare, al fine di preservare l’economia locale. L’idea del progetto è stata liberamente ispirata dall’esperienza di alcuni imprenditori svizzeri, che alla fine degli anni ’30 hanno coniato il denaro “WIR”. Momenti di riflessione hanno susseguito la condivisione di questa iniziativa.
Successivamente abbiamo fatto un giro turistico per Varallo. Siamo stati accompagnati dall’operatrice Federica che svolge servizio civile proprio lì. Si sta occupando di definire un progetto da proporre al comune di Varallo per rendere la città accessibile al 100%.


Varallo Camp è stato anche escape room e musicoterapia
Dopo qualche melbrulè (analcolico) e un giusto pranzo, siamo stati ospiti al Palazzo dei Musei per partecipare ad un’escape room a tema proprio Varallo, e le istituzioni storiche che hanno influenzato nei secoli la città. Preparata, oltre che da esperti del settore, anche da operatori del servizio civile di qualche anno fa. Ci è stato inoltre spiegato che molti oggetti, cardini dell’esperienza, sono stati ideati, prodotti da enti del territorio di Varallo.

Inutile dire che mi son divertito moltissimo con il mio gruppo, denominato “gli Underdogs”. Abbiam davvero avuto modo di fare team building. Per me è stato molto utile perché sono una persona che ha difficoltà a lavorare in gruppo, a delegare. Ma con questa esperienza ho compreso che certe volte, per raggiungere un obbiettivo, la collaborazione con l’altro è davvero inevitabile.
Il primo giorno lavorativo del Varallo Camp si è concluso con due orette di musicoterapia. Siamo stati guidat*, orchestrat* da Andrea Vinzio. Partendo dal nostro nome, distinguendo fra vocali e consonanti abbiamo definito un ritmo, trasportato poi su vari strumenti a percussione. Io, che adoro la musica, l’ho trovato molto stimolante e divertente.
Mercoledì 11, termina il Varallo Camp
Ma non terminerà quello che questa esperienza ci ha lasciato
Dopo una colazione velocissima (perché mi sono alzato troppo tardi) abbiamo raggiunto la struttura del CTV per un’ultima formazione. Questa l’ha tenuta Sara Ghirardi, del CTV di Biella e Vercelli. La progettazione sociale era al centro della formazione. Una questione molto cara nel progetto stesso del servizio civile, si ritiene importante che noi operatori e operatrici comprendiamo l’importanza del lavoro che precede un progetto. Il tutto è stato diretto appunto da Sara, che prima di farci fare una sperimentazione pratica, ci ha dato due dritte su quello che precede la progettazione, e come funziona la progettazione stessa. Siamo stati quindi divisi in tre gruppi.
Il nostro compito? Trovare soluzioni
Fissarle in un progetto il cui obiettivo è aumentare le iscrizioni al servizio civile. Aumentare la paga sfortunatamente non bastava come punto da portare sul piatto. Molto stimolante è stato approfondire su problematiche che, essendo noi operatori e operatrici, non ci siamo mai posti prima. Comprendere il punto di vista dell’altro, mai facile ma ne vale sempre lo sforzo.
Terminato il Varallo Camp siamo tornati a Vercelli. Inutile dire tutte le cose belle che mi son portato da questo mini viaggio. Mi soffermerò sul condividere la mia gratitudine per persone come Sebastiano e Giulia, la mia Olp Alice e chiunque abbia reso possibile la realizzazione di questa meravigliosa esperienza che si sta dimostrando, per me, il servizio civile universale. Vi consiglio di farlo, se volete comprendervi meglio, affinare determinate competenze, scoprirne alcune di voi che non sapevate di avere, o migliorarne alcune che pensate vi manchino.