Domenica 16 febbraio, al Teatro Coccia di Novara, è andato in scena uno degli spettacoli che più attendevamo in questa stagione. Io e il mio collega Francesco Locorotondo non potevamo di certo perderci Perfetti Sconosciuti, di cui vi abbiamo parlato più e più volte. Ma bando alle ciance, è giunto il momento di lasciarvi alla nostra recensione senza spoiler.
Che cos’è Perfetti Sconosciuti
Questo spettacolo è l’adattamento teatrale dell’omonimo film del 2016 diretto da Paolo Genovese, che firma così la sua prima regia teatrale.
Il tutto ruota attorno ad un gioco organizzato in una cena tra vecchi amici: tre coppie sposate e un settimo membro del gruppo lasciano i propri telefoni sul tavolo, rendendo tutti partecipi di messaggi e chiamate.
Gelosia, genitorialità, amore, questi sono solo alcuni dei molti temi trattati. Il climax di emozioni che si crea all’interno del gruppo procede prima lento e poi impetuoso come una cascata, con un finale che… beh, se non lo sconoscete direi che è il caso di recuperarlo!
Un cast più che azzeccato
Nessuna comparsa o personaggio secondario, la bellezza dello spettacolo si fonda sul talento dei sette attori in scena.
Rocco, uno dei padroni di casa che organizza la cena tra amici, è il mediatore del gruppo, profondo, saggio e malinconico, interpretato in modo perfetto da Paolo Calabresi, capace di recitare in un ruolo così complicato con una spontaneità e una tenerezza percepibili da una sua sola espressione.
La Eva di Valeria Solarino conduce impeccabilmente l’intera narrazione mostrandoci il peso di tutti i suoi legami affettivi. L’attrice risulta ottima nonostante uno sfortunato calo vocale, che lei però trasforma in una caratteristica tipica di una madre stanca e attanagliata dai dubbi.
Lorenza Indovina coglie senza problemi i continui ed estremi cambi di umore di Carlotta. Verso il finale, il suo grande dialogo col marito mette i brividi dall’inizio alla fine.
Dino Abbrescia si prende la responsabilità di condurre il grosso della linea comica, per poi colpirci a tradimento con una grande interpretazione drammatica. Questo Lele è ancora più chiacchierone della sua controparte cinematografica, una scelta molto apprezzata.
Marco Bonini mostra esattamente quello che ci si aspetterebbe dalla descrizione del suo personaggio. Le sue pose, le sue reazioni, i suoi movimenti, tutto rende lampante il carattere di Cosimo ancor prima che venga “rivelato”.
Ritengo che Alice Bertini abbia il ruolo più complicato. Bianca rimane ingenua e delicata per quasi tutto il tempo, fino a che non cambia repentinamente. Posso solo fare i miei complimenti a un’attrice capace di mostrarci emozioni così intense in poco tempo.
Per finire, Massimo De Lorenzo mi ricorda perché Peppe è il mio personaggio preferito. Sono convinto che le sfaccettature del settimo amico siano le più belle da cogliere ad ogni visione. De Lorenzo porta in scena momenti incredibilmente toccanti e una personalità più che commovente.
Perfetti Sconosciuti, considerazioni finali
Le mie aspettative per Perfetti Sconosciuti erano estremamente alte, e sono felice di poter dire che sono state ampiamente soddisfatte. Con un solo ambiente a disposizione, la casa di Eva e Rocco, e l’utilizzo delle luci, questo spettacolo ha tenuto altissima l’attenzione di ogni spettatore.
Io e Francesco siamo rimasti colpiti in negativo dalla reazione di alcuni spettatori, che si sono messi a ridere anche durante momenti molto toccanti e dal significato profondo, probabilmente per il semplice uso di parole molto forti. Rinnoviamo i complimenti agli attori per non aver in nessun modo snaturato lo spettacolo o i dialoghi a causa di queste reazioni.
Se non volete perdervi altre performance di questo tipo, tenete d’occhio il sito del Teatro Coccia e non perdetevi i prossimi spettacoli in cartellone. Vi ricordiamo anche di continuare a seguirci e ad ascoltarci per nuove recensioni e articoli teatrali.
Ci vediamo presto a teatro, alla prossima!