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L’Università del Piemonte Orientale festeggia il ventesimo anniversario TilliT. Ma che cos’è?

Ventesimo anniversario TilliT: “Teatro in Lingua, Lingua in Teatro”.

Si capisce  subito l’intento di questo progetto, aperto a tutti gli studenti dell’Upo, ovvero approcciarsi alla recitazione per mezzo di una lingua straniera.

Inglese, francese, tedesco e spagnolo sono le quattro lingue offerte per l’esperienza a teatro.

Possono spontaneamente sorgere due domande: serve avere un’esperienza pregressa nella recitazione? Serve avere una base conoscitiva delle lingue proposte?
La risposta è una sola: No!

L’obbiettivo principale del progetto è permettere a tutti gli studenti di avvicinarsi ad una conoscenza base delle lingue straniere, oltre a permettere un’esperienza positiva di avvicinamento al teatro.
I professori che si occupano del TilliT sono esperti sia di teatro sia della lingua a loro preposta, alcuni dei quali, inoltre,  sono madrelingua, Quale miglior modo di accostarsi ad una lingua straniera se non con un madrelingua!

Potresti anche non aver nessun tipo di interesse nell’imparare una lingua straniera, ma non hai scampo, all’UPO, specificatamente al DISUM, al secondo anno, indifferentemente che tu stia facendo filosofia, lettere o lingue, una delle quattro lingue straniere ti tocca.
Quindi, burocraticamente, il TilliT appare per la prima volta compilando il piano di studi al primo anno. Viene perciò proposta come alternativa all’insegnamento frontale di una lingua straniera.

Ad ascoltare le testimonianza di coloro che hanno partecipato al ventesimo anniversario TilliT emergono altri punti di forza di questo progetto.

Un esempio ce lo condivide Nico del TilliT in tedesco che, in un’intervista, evidenzia come l’esperienza possa aiutare a gestire l’ansia da prestazione che precede gli esami orali in quanto alla fine del progetto ci si trova su un palco, quello del Teatro Civico, riempito per almeno un terzo della sua capienza massima (700 posti circa).

Personalmente il momento più ansiogeno è  quello che precede la messa in scena, ovvero 15/10 minuti, i più lenti della mia vita. Hai il costume di scena addosso, circondato dai tuoi compagni attori, con i quali hai passato tutto il secondo semestre a prepararti per quel momento. Assieme aspettate nel corridoio artisti, davanti ad una porta che vi divide dal palco. Una volta finita l’attesa la porta si apre, sei sul palco ma c’è ancora il sipario, un’enorme tenda rossa di velluto, che ti separa dolcemente dal pubblico.
Un bel respiro, si apre il sipario e sei in scena, oltre alle luci puntate addosso ci sono gli sguardi curiosi di coloro che son seduti comodi nelle loro poltrone e non aspettano altro che tu inizi con le tue battute.
Insomma, peggio di un esame orale, no?

Sei una persona timida e pensi che questo possa limitare la tua esperienza?

Secondo il professor Pustianaz, TilliT inglese, sei il target migliore a cui questa splendida esperienza è indirizzata!
L’unica qualifica che si richiede a potenziali partecipanti del TilliT è la voglia di mettersi in gioco. Niente di più, niente di “meno”.

Inoltre ogni anno al TilliT partecipano dei gruppi di studenti stranieri.
Quest’anno, in occasione del ventesimo anniversario, TilliT sono stati invitati gruppi da Friburgo, Parigi, Bordeaux e Pavia.
Un’ottima occasione per condividere questo momento quindi anche con ragazzi di altri paesi immersi nella tua stessa situazione, in quanto anche loro devono recitare con una lingua a loro straniera.

 

 

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